sei astro che rischiara Perché, Dio non è così? Siamo approdati a Vercelli. Ho avuto quattro figlie da lui. vo scerpando il mio lutto Ti ho inventata madre trafitta forse come la farfalla che il tuo destino era segnato da sempre. Un bel tradimento da parte dell’Inghilterra, perché noi eravamo tutti a tavola, chi faceva i compiti, chi mangiava, arrivano questi bombardieri, con il fiato pesante, e tutt’a un tratto, boom, la gente è impazzita. lacerano e divorano la mia mente e il cuore. Ci presentiamo … e allora diventi grande come la terra che sia pietra, che sia novello Adamo, I dati di chi non acquista o usufruisce di prodotti/servizi, pur avendo avuto un precedente contatto con dei rappresentanti dell’azienda, saranno immediatamente cancellati o trattati in forma anonima, ove la loro conservazione non risulti altrimenti giustificata, salvo che sia stato acquisito validamente il consenso informato degli interessati relativo ad una successiva attività di promozione commerciale o ricerca di mercato. forse nel momento in cui il tuo viso L’intesa fra i due si fa sempre più forte, malgrado i trent’anni e la distanza che li separano, fino a quando, nel 1983 decide di sposarlo, solo con rito religioso, e si trasferisce a Taranto dove vi rimane per circa quattro anni. come fa un pazzo creatore ... tratto dal libro di poesie Il Marinaio di Saigon, partecipa al nuovo contest del Premio Internazionale di letteratura Alda Merini 2015. Una donna che ha amato profondamente nostro padre, Ettore Carniti, un uomo geloso, un gran lavoratore, ma un uomo poco incline a capire e a condividere la passione per la poesia di nostra madre. Mio padre e mia sorella erano rimasti in giro a Milano a cercare gli altri: eravamo tutti impazziti. Rispondono che io sono la loro mamma e basta, che non si vergognano di me. Difficile era, ed è stato, rapportarsi con una madre-poetessa, la cui vicenda personale è diventata con il tempo sempre più motivo di interesse  per critici e lettori. morirei sopra una lampadina accesa, Un rapporto iniziato con difficoltà già dai nostri primi anni. Era una scrittrice lei, già dall’età di 15 anni scriveva le sue poesie, e anche se vivevamo in una condizione di povertà e pativamo spesso la fame, nostra madre perseguiva i suoi sogni. Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931e viene registrata all’anagrafe come Alda Giuseppina Angela Merini. lacerano e divorano la mia mente e il cuore. io mai conobbi tutta intera. Non lo so se credo in Dio, credo in qualcosa che… credo in un Dio crudele che mi ha creato, non è essere cattolici questo? ancora a piangere, Morta bambina,  Ti ho inventata madre, Il nostro rapporto con nostra madre è sempre stato assai complesso, evasivo, la vita di nostra madre ha influenzato positivamente ma anche negativamente le nostre scelte, ma soprattutto la nostra vita. La Chiesa è dura con le donne, da sempre. Pecora Nera sas di Gianluca Riccardi e C. Mista – elettronica e cartacea con le seguenti finalità: richiedere la conferma dell’esistenza di dati personali che lo riguardano (diritto di accesso); avere informazioni circa la logica, le modalità e le finalità del trattamento; richiederne l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione, la cancellazione, la trasformazione in forma anonima, il blocco dei dati trattati in violazione di legge, ivi compresi quelli non più necessari al perseguimento degli scopi per i quali sono stati raccolti; nei casi di trattamento basato su consenso, ricevere i propri dati forniti al titolare, in forma strutturata e leggibile da un elaboratore di dati e in un formato comunemente usato da un dispositivo elettronico; il diritto di presentare un reclamo all’Autorità di controllo. Ma io madre, anche se ingiustamente, come luna senza fasi La non felice situazione finanziaria in cui versa, la porta ad affittare una stanza ad un amico pittore. lievito del mio sangue e che risolva Nostra madre si è spenta il 1° novembre 2009 all’Ospedale. e rimane uno scheletro d’amore 1-) La informiamo che i dati verranno trattati con il supporto dei seguenti mezzi: L’eventuale rifiuto nel consentire il trattamento dei dati comporta l’impossibilità di usufruire del servizio richiesto dall’utente. Ma ti ho inventata madre Un bell’uomo. Ho visto morire tanti ragazzi. Io sono molto cattolica, la mia parrocchia a Milano era San Vincenzo in Prato. Questo periodo di apparente tranquillità non dura però a lungo, l’aggravarsi delle condizioni di salute di Pierri viene preso come pretesto dai figli del medico-poeta, da sempre contrari al loro matrimonio, per allontanare nostra madre. Un rapporto iniziato con difficoltà già dai nostri primi anni. e innalzi il tuo canto d’amore. Vogliamo raccontavi la sua storia, non la storia della famosa poetessa che tutti voi già conoscerete ma la storia di una madre, una madre un po’ particolare…. gettandoti addosso tutto il mio peso e dolore Forse plaudono in me questo”. da tempo mi divorano e mi logorano… Ci siamo buttati nelle risaie perché le bombe non scoppiano nell’acqua, ce ne siamo stati a mollo finché non sono finiti i bombardamenti. Sempre nel 1972 nostra madre esce dal manicomio; si alternano periodi di salute e di malattia con sporadici periodi di internamento,  fino al 1979, quando fa definitivo ritorno a casa e ricomincia a scrivere raccontando la sua esperienza, gli orrori e le torture dell’internamento nell’ospedale psichiatrico. Barbara è stata la fonte della sua energia vitale, per la quale avrebbe dato perfino la vita. Tra i vari personaggi che sono stati colpiti da questo disturbo, reputo tra le più enigmatiche e interessanti Alda Merini. L’ho visto accadere ad altri, non è una mia esperienza. perché genesi sei della mia carne. Ah, se t’amo, lo grido ad ogni vento Ho trovato una tale falsità nella Chiesa allora, in manicomio vedevo le ragazze che venivano stuprate e dicevano di loro che erano matte. Mi chiamavano la fornaretta. quando decifrare Ma soprattutto anni in cui la personale battaglia di nostra madre con la sua indomabile vicenda esistenziale, la sua fragilità emotiva, provata dai lunghi periodi in manicomio e dalle ombre che ancora saltuariamente popolano la sua mente, trova finalmente la serenità a lungo cercata. Aveva 78 anni. Sono tornata a Milano quando è finita la guerra, siamo tornati a piedi da Vercelli, solo con un fagotto, poveri in canna, e ci siamo accampati in un locale praticamente rubato, o trovato vuoto, di uno straccivendolo. tradiva la noia o la fatica Siamo rimasti lì soli, io, la mia mamma e il piccolino appena nato. come polvere o vento, Alda rimasta sola vive la sua solitudine di artista e donna, in uno stato psichico ancora debole. Io pregavo da bambina, ero sempre in chiesa, sentivo sette, otto, dieci messe al giorno, mi piaceva, però non ci vado più dai tempi del manicomio. per non aver compreso ed accettato già allora  La Chiesa è dura con le donne, da sempre. Nonostante le parole della nostra amatissima madre siamo onorate di ringraziare le migliaia di persone che si sono recate a porgere il loro saluto alla  piccola ape furibonda che, con la sua vita difficile e la sua opera sofferta, ha segnato la storia culturale non solo di Milano. lasciare le mie impronte sul tuo cuore Mio padre e mia sorella erano rimasti in giro a Milano a cercare gli altri: eravamo tutti impazziti. La nuda verità - Conversazione con Barbara Carniti, figlia di Alda Merini Barbara Carniti Adempimento di obblighi di legge connessi a rapporti commerciali, Invio di comunicazioni di cortesia e/o di materiale promozionale/informativo, Programmazione delle attività (pianificazione e monitoraggio del lavoro), Elaborazione, stampa, imbustamento e spedizione delle fatture, Gestione della clientela (contratti, ordini, spedizioni e fatture), Gestione del contenzioso (contratti, ordini, arrivi, fatture), Gestione dei fornitori (contratti, ordini, arrivi, fatture), Promozione di prodotti editoriali e marketing, Marketing (analisi e indagini di mercato), Adempimento di obblighi fiscali o contabili. e i quesiti lamentavano risposte. Il poeta per Alda Merini doveva essere “libero, non condizionato dalle bollette del gas e scrivere per se stesso in tranquillità” ... dalla relazione con Ettore Carniti nacquero quattro figlie, Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. Alda: “Io la vita l’ho goduta tutta, a dispetto di quello che vanno dicendo sul manicomio. Sorrido alla gente, al mondo,  con la crudeltà che solo un bambino conosce. bandendo saldi sogni/fervide emozioni. poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, Aggiornamento del sito e curatore artistico: Gianfranco Bagatti (genero di Alda), siamo  Emanuela, Flavia, Barbara e Simona, le quattro figlie della poetessa recentemente scomparsa Alda Merini. te lo dissi allora madre mia, e ti feci piangere… Alda: “La maternità è una sofferenza, una gioia molto sofferta. Il padre era assicuratore, la madre casalinga. quando ho cominciato non so… Una semplice, dolce madre, premurosa, attenta, Alda Merini, del resto, è sempre stata spietata con se stessa. con la crudeltà che solo un bambino conosce. La mamma invece ha avuto un’emorragia, hanno dovuto infagottarla insieme al piccolo e portarseli dietro così, con lei che urlava come una matta. era in quel momento che la Gestapo vinceva tagliando in pezzi il nome Nello stesso periodo inizia un’amicizia con il poeta Michele Pierri che aveva dimostrato di apprezzare le sue poesie. ci sollevavano le gonne putride Ma i sensi di colpa e di inquietudine  Se la mia poesia mi abbandonasse Come e perché c’era finita? At 23, Alda married the prestinaio, or bakery owner, Ettore Carniti on August 9, 1954. poi ti volti e non sai ancora dire che tiene su uno scheletro tremante, Facebook gives people the power to share and … Un poetessa che conta un numero sempre maggiore di pubblicazioni e di interventi pubblici, anche se il maggior numero di liriche è riposto nei cassetti di vari scrittori, amici o conoscenti occasionali, data la tendenza di nostra madre a regalare i propri manoscritti. compariva il sudore degli orti sacri, gettandoti addosso tutto il mio peso e dolore. Si chiamava Ettore Carniti, io sono zia del sindacalista Pierre Carniti e anche mio marito era sindacalista. ma spesso mille cupi pensieri opprimono,  io cadrei a terra sconfitta Stavo in casa e aiutavo la mamma, andavo all’oratorio, ero una brava ragazza io. A Vercelli ci ha ospitato una zia che aveva un altro zio contadino, ci ha accampati come meglio poteva in un cascinale. Come già accennato, la Merini frequenta le scuole professionali presso l’istituto Laura Solera Mantegazza, non riuscendo ad essere ammessa al liceo Manzoni per colpa, paradossalmente, di una prova di italiano andata male. Il timore con te ha preso celere la strada, A lungo avrei voluto lambire il tuo sorriso. e in cerca della polvere d’oro Ma del resto dico spesso a tutti quelli, che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita”. Nel 1986,  rientra finalmente a Milano, sulle rive dell’amato Naviglio, dove riprende a scrivere e ricuce le amicizie di un tempo. per essere abbandonata al mio triste destino. e ghignavano, ghignavano verde, Credo nella crudeltà di Dio. Ho aiutato mia madre a partorire mio fratello: avevo 12 anni. Negli  intervalli concessi per i rientri in famiglia, intervalli sempre più brevi a causa delle profonde depressioni che le provoca l’ambiente domestico, vengono concepite Barbara nel 1968 e Simona nel 1972. L’ho visto accadere ad altri, non è una mia esperienza. Alda Merini: Birthdate: March 21, 1931: Birthplace: Milan, Metropolitan City of Milan, Lombardy, Italy: Death: November 01, 2009 (78) Milan, Metropolitan City of Milan, Lombardy, Italy Immediate Family: Daughter of Nemo Merini and Emilia Merini Wife of Ettore Carniti Tutti ammassati. In questo stanzone stavamo tutti e cinque, accampati, con delle reti, allora sono andata con il primo che mi è capitato perché non ce la facevo più. Avevo 36 anni quando è nata la mia ultima figlia, Simona, e prima ancora era arrivata Barbara.”. “La mia ape” come lo chiamava Alda Merini.La scrittrice lo sposò nel 1953, dopo aver vissuto esperienze a … Sembrava la Madonna mia madre, faceva un freddo boia, era una specie di stalla, ci siamo rimasti tre anni. Siamo approdati a Vercelli. Credo nella crudeltà di Dio. Il periodo di conservazione dei dati è 2 anni. Mi sento cattolica e profondamente moralista, nel senso che sono una persona seria allevata da genitori serissimi, pesanti e pedanti in fatto di morale. Alda viveva a Milano, sposata e … che però grida ancora vendetta tramano un ordito mai immemore di te!!!! Questo le provoca un profondo stato depressivo che la riporterà a vivere nuovamente le torture e gli orrori dell’ospedale psichiatrico, questa volta di Taranto. Quando gli infermieri bastardi I tristi rintocchi funebri delle campane del Duomo di Milano pesano ancora sui nostri cuori mentre ricordiamo quello che raccontava di noi: “Ho avuto quattro figlie. Si chiamano Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. Non penso siano idee blasfeme, la Chiesa non mi ha mai condannata. Io la vita l’ho goduta perché mi piace anche l’inferno della vita e la vita è spesso un inferno…. se la mia poesia non fosse come una gruccia Ho trovato una tale falsità nella Chiesa allora, in manicomio vedevo le ragazze che venivano stuprate e dicevano di loro che erano matte. Riprese e Montaggio video Eric Davanzo tutti i diritti Gruppo A. Il video è stato realizzato grazie ad Ambrogio Borsani amico di Alda Merini. sei un granello di colpa Lei stessa si racconta alla giornalista Cristiana Ceci nell’autunno del 2004: Alda Merini paragonava il manicomio a un lager. Nostra madre smette di scrivere…  un buco nero per lei e per noi. Questa grande sofferenza non l’abbandonerà più e sarà la stessa sofferenza che segnerà e condizionerà anche il futuro di noi figlie…. Andavo invece a mondare il riso, a cercare le uova per quel bambino piccolino: badavamo a lui, era tutto fermo, c’era la guerra. tante e tante volte e in mille modi, La mamma invece ha avuto un’emorragia, hanno dovuto infagottarla insieme al piccolo e portarseli dietro così, con lei che urlava come una matta. sei a fondo nel mio mare Ma le mani ancora tese Poi abbiamo preso una panetteria in via Lipari, non è che proprio facevamo il pane, era solo una rivenditoria. Alda Giuseppina Angela Merini nasce a Milano il 21 Marzo 1931 da padre assicuratore di nobili origini e madre casalinga. Sì, avrei voluto una madre che lavava le scale, A Vercelli ci ha ospitato una zia che aveva un altro zio contadino, ci ha accampati come meglio poteva in un cascinale. Tutti ammassati. come si brama il fiato per campare di questo ti ho punita e ferita. Rubrica. allora sulle fronti madide Il nostro rapporto con nostra madre è sempre stato assai complesso, evasivo, la vita di nostra madre ha influenzato positivamente ma anche negativamente le nostre scelte, ma soprattutto la nostra vita. ... Emanuela, Flavia, Barbara e Simona Carniti, che le vengono tolte? Ci presentiamo … siamo Emanuela, Flavia, Barbara e Simona, le quattro figlie della poetessa recentemente scomparsa Alda Merini. Difficile era, ed è stato, rapportarsi con una madre-poetessa, la cui vicenda personale è diventata con il tempo sempre più motivo di interesse  per critici e lettori. Alda: “Vivono lontane da me, sono andate in affido presso famiglie lontane, solo due di loro, ma dei miei figli non voglio parlare… Mi vogliono bene, come tutti… bisogna stare molto attenti a non confondere il fanatismo con l’amore. Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso Però oggi come sono magre e secchette le donne, prima erano belle adipose. e i nostri maledettissimi corpi Alda Merini, personale biografia. Una buona madre, anche in … Ettore Carniti, un uomo semplice, un lavoratore accanito. Poi la mia casa è stata distrutta dalle bombe. Incoraggiata dal padre alla lettura e allo studio fin da piccola, ottenne dalla madre solo un’educazione severa. febbraio 25, 2015 “Nervina ed obliqua è” al Premio Internazionale Alda Merini. anche agli occhi di Dio e la tua ombra Io credo che sul piano umano sono stata molto più grande che sul piano della poesia. Ad arricchire il racconto intervengono alcuni testimoni illustri della vita di Alda: la figlia Flavia Carniti, Carla Fracci e Beppe Menegatti, l’editore Alberto Casiraghy. Abbiamo ripescato anche mia sorella che era partita con i fascisti, con i tedeschi, aveva imparato, si metteva in strada, tirava su le gonne, i tedeschi andavano in visibilio e le regalavano il pane, si sfamava così, si alzava solo la gonna, era bellissima. Poi la mia casa è stata distrutta dalle bombe. Soffriva molto lei, non di gelosia, soffriva perché veniva picchiata quando lui era ubriaco, ma lei lo amava e si crogiolava nell’illusione che lui cambiasse. e fiorita son tutta e d’ogni velo Sono tornata a Milano quando è finita la guerra, siamo tornati a piedi da Vercelli, solo con un fagotto, poveri in canna, e ci siamo accampati in un locale praticamente rubato, o trovato vuoto, di uno straccivendolo. Her work earned the attention and the admiration of other Italian writers, such as Giorgio Manganelli, Salvatore Quasimodo, and Pier Paolo Pasolini.. Merini's writing style has been described as intense, passionate and mystic, and it is influenced by Rainer Maria Rilke. addormentarmi dentro il tuo pensare. I dati personali dell’utente sono utilizzati da Flavia Carniti (figlia di Alda Merini), che ne è titolare per il trattamento, nel rispetto dei principi di protezione dei dati personali stabiliti dal Regolamento GDPR 2016/679. Io sono molto cattolica, la mia parrocchia a Milano era San Vincenzo in Prato. Nostra madre si è spenta il 1° novembre 2009 all’Ospedale San Paolo di Milano, in seguito ad un tumore, fumando le sue amatissime ed inseparabili sigarette, una dietro l’altra fino all’ultimo, incurante dei divieti. Mi commuovono”. Diviene un personaggio di successo, comincia a guadagnare i primi soldini, ma non cambia il suo stile: continua a vivere come una clochard nella casa dei Navigli, in un passato sepolto sotto mille oggetti accumulati nel tempo, in una casa piena di libri, quadri e fotografie, dove i muri divengono la rubrica su cui scrivere i numeri di telefono, ed il pavimento è un mosaico di sigarette spente… un rifugio, nella foschia dei Navigli, per artisti,  barboni o squattrinati, che le facevano visita. Ho fatto l’ostetrica per forza portando alla luce mio fratello, ce l’ho fatta: oggi ha sessant’anni e sta benissimo. “Sono nata a Milano il 21 marzo 1931, a casa mia, in via Mangone, a Porta Genova: era una zona nuova ai tempi, di mezze persone, alcune un po’ eleganti altre no. A loro raccomando sempre di non dire che sono figlie della poetessa Alda Merini. Alda: “Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Le figlie: Emanuela, Flavia, Barbara e Simona Carniti. Mi ha salvata mio marito che veniva a trovarmi, perché chi non aveva nessuno scompariva all’improvviso nel nulla”. Ti ho desiderata a lungo madre siamo  Emanuela, Flavia, Barbara e Simona, le quattro figlie della poetessa recentemente scomparsa Alda Merini. E ci stavamo in cinque. E a tutti quelli che, con noi, hanno pianto la morte di nostra madre vogliamo ricordare che lei la sua vita l’ha goduta, l’ha goduta tutta…. Il timore con te ha preso celere la strada Ed allora invoco la morte. pronta ad asciugare amorevolmente le mie lacrime. Così poi l’ho sposato, nel 1953. Alda Merini, née le 21 mars 1931 et morte le 1 er novembre 2009 à Milan, est une poétesse et femme de lettres italienne contemporaine.. Elle est un personnage important du milieu culturel italien de son époque et est considérée comme la plus grande poétesse italienne du XX e siècle. olmo, tu padre ricco d’ogni forza pura Alda Merini nasceva a Milano il 21 marzo 1931. piatta, immobile e lontana Anzi, il mio “Magnificat” è stato esaltato, perché ho presentato una Madonna semplice, come è davvero lei davanti a questo stupore dell’Annunciazione, che non accetta fino in fondo perché lei ha San Giuseppe. Ho odiato la tua poesia, le tue vicissitudini, per non aver compreso ed accettato già allora. Una semplice, dolce madre, premurosa, attenta. Siamo scappati sul primo carro bestiame che abbiamo trovato. e spesso mi sono vergognata di te. che volevamo la lapidazione. Però oggi come sono magre e secchette le donne, prima erano belle adipose. Allora e taci meravigliata Siamo rimasti lì soli, io, la mia mamma e il piccolino appena nato. Era un operaio, è morto nel 1983, un lavoratore. Non so neppure come ho trovato il tempo per farle. come uno storpio anela ogni suo passo. E ci stavamo in cinque. Non ti posso più inventare madre Si chiamano Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. Sono Flavia Carniti, figlia della Poetessa e garantisco l'ufficialità di questa pagina da noi personalmente gestita. A lungo avrei voluto lambire il tuo sorriso come polvere o vento, come sole di infuocate parole Abbiamo perso tutto. Nonostante le parole della nostra amatissima madre siamo onorate di ringraziare le migliaia di persone che si sono recate a porgere il loro saluto alla  piccola ape furibonda che, con la sua vita difficile e la sua opera sofferta, ha segnato la storia culturale non solo di Milano. I dati personali dell’utente sono utilizzati da Flavia Carniti (figlia di Alda Merini), che ne è titolare per il trattamento, nel rispetto dei principi di protezione dei dati personali stabiliti dal Regolamento GDPR 2016/679. Dicono che io sia pazza perchè dico la verità dovunque e siccome agli altri piace vivere accomodati sopra ampie poltrone o nei divani la mia verità da fastidio. per esser sottoposti alla Cerletti, insieme a cocci immondi di bottiglie Ci siamo buttati nelle risaie perché le bombe non scoppiano nell’acqua, ce ne siamo stati a mollo finché non sono finiti i bombardamenti.
Piante Che Vogliono Tanto Sole, Antipasti Salati Con Pasta Sfoglia, Mini Cassettiera Da Appoggio, Ascesa Di Augusto, Domino Delle Sillabe Da Stampare, Dammi Solo Il Tuo Amore E La Tua Grazia, Mangiare Funghi In Brianza, Quaderno Operativo Religione Infanzia,