[2] Definizione di Madre Teresa data ai giornalisti prima della consegna del Nobel per la Pace a Oslo nel 1979. Questo vide nella propria casa, intorno al desco e nelle attività di mamma Drane, sempre pronta a servire, per amore, marito e figli. Le premesse erano tutte presenti già là, a Skopje. Le piaceva pregare in solitudine[18]. Gonxhe si soffermava molto volentieri nella chiesa, soprattutto se non c’era gente. Kolë insegnava ai figli: <>[8] . Penso che tutte le difficoltà del mondo abbiano origine dal fatto che non diamo tempo ai bambini, alla preghiera e alla vita insieme. Papà era un uomo severo, e da noi pretendeva molto. Dal granello di senapa crebbe un enorme albero, una foresta, dove <> (Mt 13,32). Buona parte della popolazione albanese, di origine illirica, nonostante abbia subito la sopraffazione ottomana, è riuscita a sopravvivere con le sue tradizioni e con la sua profonda fede cattolica, che affonda le radici in san Paolo, il quale nella lettera ai Romani così si esprime: <> (Rm 15,19). Venne portato all’ospedale e la mattina seguente fu operato, ma ogni sforzo per tenerlo in vita fu vano. Era una donna dalla carità smisurata, tanto che ancora oggi a Skopje si usa dire: <>. Il ruolo della Chiesa viene riconosciuto da tutti, compresa dalla stessa Albania atea e comunista, che il 13 novembre 1967 abolì e vietò, con decreto statale, qualsiasi religione. Undici anni trascorsero per riuscire a stabilire un contatto epistolare fra Madre Teresa e Nëna Loke. Afferma don Lush Gjergji: Questo è il destino della famiglia Bojaxhiu, di tante nostre famiglie e del popolo albanese, la grande sofferenza fa crescere e maturare le grandi personalità, perché è la via più sicura, più stretta per unirsi a Cristo sofferente, per arrivare alla vittoria della risurrezione. Il lutto fu grande e profondo: moltissimi i poveri in lacrime. Nella famiglia di Madre Teresa si respiravano grande calore e affetto, a partire dai genitori: Quando ritornava ci voleva tutti attorno a sé e ci raccontava per bene tutto quanto aveva visto, fatto o progettato. Otre alla tradizione, sulla quale si fondavano solidarietà e sentire religioso, tragedie patite, bisogno morale e materiale, nella famiglia Bojaxhiu c’era il seme della fortezza, pronta a fronteggiare qualsiasi avversità, ma nel contempo era presente la finezza dei sentimenti. Madre Teresa non fu un’operatrice sociale come la vede qualcuno, volontariamente o involontariamente, confondendo la missionaria con la crocerossina. Però il nostro lavoro è la viva testimonianza dell’onnipresenza dell’amore di Dio. Tutta se stessa>>, come ha spiegato Benedetto XVI per il messaggio della quaresima del 2008. Sarà la stessa Madre Teresa a raccontare come ha parlato di questo desiderio alla mamma, la quale si sentì crollare il mondo addosso, visto che l’unico figlio maschio si era già allontanato da casa, perché aveva vinto una borsa di studio in Austria: Quando manifestai il desiderio di donare a Dio la mia purezza, mia madre era contraria, ma alla fine disse: <>. A lato della porta una semplicissima e povera targa indicherà la sua nuova dimora: Mother Teresa M.C. Il rapporto di lavoro con Morten si interruppe subito e Drane, rimasta vedova, si trovò a fronteggiare una situazione pesantissima, dovendo allevare e mantenere tre figli. Skanderbeg morì di malaria ad Alessio, il 17 gennaio 1468. cit., pp. Per tutta la notte chiacchierarono e cantarono canti degli eroi, accompagnati dalle melodie provenienti dal Çifteli (mandolino tradizionale albanese). [6] L. Gjergji, Madre della carità, op.cit., pp. La sensazione più piacevole: la pace spirituale. La peggiore sconfitta: lo scoraggiamento. Fu la prima persona non politica ad essere raffigurata da viva su un francobollo. Deve essere la World Community di tutti gli operatori di pace! [18]L. Gjergji, Madre della carità, op. Una donna eccezionale, dunque, di sicuro fuori dal comune. [15] J.L. Non solo Dio, ma anche lei mi avrebbe condannato, se non avessi seguito degnamente la mia vocazione. Lavorava come annunciatrice di Radio Tirana in lingua serbo-croata, ma ad un certo punto venne licenziata, perché colpevole di essere sorella di Lazër, registrato nella lista nera degli albanesi rifugiati in Italia, e di Anjeze, monaca cattolica nota con il nome di Madre Teresa di Calcutta. Tutto iniziò nella mia terra, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2013. Gesù ci ha voluto aiutare, condividendo la vita, la solitudine, l’agonia e la morte>>. Dobbiamo far sentire che siamo a servizio del bene comune ,  senza  la pretesa di dettare delle regole ma piuttosto che siamo mossi dal desiderio di sostenere le loro grandi capacità (istituzionali, imprenditoriali e operative ) di fare del bene  non più solo con delle elemosine o  dei “cerotti” ma formulando e realizzando con coraggio grandi progetti di solidarietà, di pace e di amore che siano in grado di contribuire ad affrontare le gravi indigenze e  fornire solidarietà, giustizia e dignità ad ogni essere umano, ad ogni bambino che nasce. 4,8 su 5 stelle 40. La soddisfazione più grande: aver fatto il proprio dovere. Alloggiavano in case di conoscenti, oppure in alcuni locali che si trovavano di fronte alla casa parrocchiale. Usava dire: <>. Credo che soltanto percorrendo con umiltà e con amore sincero la difficile strada che ci attende, potremo far  accettare e condividere le nostre proposte di rinnovamento socio economico e istituzionale e potremo far sì che si uniscano a noi, almeno attorno a dei minimi comuni denominatori,  i componenti di quell’enorme esercito di pace diviso in migliaia di associazioni piccole o grandi che già operano in tutto il mondo ma che, senza coordinamento, non riescono ad ottenere sensibili risultati di fronte alle grandi emergenze planetarie.Questa umiltà e questo amore dobbiamo trasmetterli e farli percepire fin dall’inizio, fin dai primi rapporti con le altre associazioni, con le istituzioni, con gli organismi economico finanziari così come deve essere percepita la nostra preparazione, la nostra ferma volontà e la nostra capacità di lavorare per il bene comune. Una tradizione che Gonxhe assorbì fin nel profondo e porterà fuori dalla propria casa e dai confini albanesi, fino alle strade più abbandonate del mondo. Non parlava dei suoi cari e non parlava di sé: era Gesù il centro del suo cuore, erano i poveri che ruotavano intorno a Lui. <>, diceva il padre, <>. Il santuario di Letnica si trova in un piccolo villaggio da cui prende il nome; qui in agosto, cristiani e musulmani si recano a pregare la Madonna nera di Cërnagora. Inoltre, parlando ai lettori della rivista <>[10], nel giugno del 1979, dichiarerà: Quando penso a mia mamma e a mio papà, mi viene sempre in mente, quando alla sera eravamo tutti insieme a pregare (…). Il sentimento più disastroso: il rancore. [1] Madre Teresa a monsignor McCarthy, 29 luglio 1960. In questa occasione mi preme sottolineare come la nostra missione sia, per certi aspetti, simile a quella di Madre Teresa di Calcutta, sì perché anche noi siamo chiamati a curare degli ammalati gravi, siamo chiamati a donarci con vero amore per aiutare a guarire i grandi ammalati della nostra epoca che sono le istituzioni pubbliche ai  vari livelli, le grandi organizzazioni economico finanziarie, le grandi multinazionali e quelle organizzazioni di volontariato che hanno perso lo spirito del loro servizio. Dunque, era una famiglia di antica tradizione mercantile>>[4] , tradizione che proseguì con il padre di Lazër e di Gonxhe, Kolë Bojaxhiu, un, commerciante molto noto. Il suo sale sarà il gusto per la vita, attinto alla fonte della fede, immensa, dirompente, straripante… Chi non conosce il suo inno alla vita? La banda di Kolë Bojaxhiu sfilò suonando inni patriottici, canti popolari e di battaglia. Un paradosso, se si vuole, ma del resto lei, così piccola e minuta, è stata un paradosso con tutta la sua vita da gigante nella carità. Vuole entrare in convento, vuole offrire tutta la sua vita al Signore. Conosco i poveri? Ma era un commerciante ed un buon imprenditore. Modifica ), Stai commentando usando il tuo account Google. Non voleva perdermi. Lei è il focolare che accudisce, custodisce e accoglie i figli. Madre Teresa di Calcutta ha sempre operato con costanza, con abnegazione con il solo scopo di fare il bene degli altri senza distinzione di genere, di condizione sociale, di religione, insomma senza voler convertire alcuno ma alla fine convertendo tutti non ad un dogma, non ad una religione ma alla  legge dell’Amore. 38-39. Devi essere connesso per inviare un commento. Nel sentire e nel cuore di Madre Teresa ci sarà sempre un immenso amore per la sua famiglia e proprio in virtù di ciò esprimerà in ogni dove la sua altissima considerazione per l’istituzione della famiglia, quale cellula indispensabile e ineliminabile per crescere figli sani, retti ed integri. Tutto è nelle mani di Dio… Drane, ti prego di badare ai nostri figli… Da oggi sono tuoi … e di Dio>>. Poesia il giorno più bello di Madre Teresa di Calcutta: Il giorno più bello? La fama di Skanderbeg oltrepassò i confini. Fu avvelenato. Non so quanto dolore ci sia nel mondo, quanta miseria, quanto male, ma è un fatto che, anche con questo dolore, ci sono persone che nel dolore sono gioiose. Donna di fede, di speranza, di carità, di indicibile coraggio, Madre Teresa aveva una spiritualità cristocentrica ed eucaristica. Kruje, l’eroica cittadina, cadde nelle mani turche dieci anni dopo e con essa tutta l’Albania passò sotto il dominio ottomano. A volte inviava anche me per portare denaro, vestiti, cibo e altri aiuti ai poveri della nostra città… Diceva sempre così: <>[7] . Questa «goccia di acqua pulita» ha lasciato in eredità un paio di sandali, due sahari, una borsa di tela, due-tre quaderni di appunti, un libro di preghiere, un rosario, un golf di lana e… una miniera spirituale di inestimabile valore. Probabilmente per questo motivo molti autori hanno scritto che mio padre era farmacista o droghiere, in quanto lavorava con un medico e vendeva medicinali. ( Chiudi sessione /  Quando la famiglia Bojaxhiu arrivò a Skopje, godeva già di un notevole benessere, grazie agli ottimi affari fatti con gli esercizi commerciali che gestiva. E se, per mezzo di questa testimonianza, otteniamo che cattolici, protestanti, buddisti o agnostici siano esseri umani un po’ migliori, saremo soddisfatti. La vita è una tragedia, afferrala, corpo a corpo! In questi documenti si ritrova tutta la sua filosofia, che a volte riusciva a sintetizzare in una manciata di parole. Cookie essenziali del sito Web Questi cookie sono strettamente necessari per fornirvi i servizi disponibili attraverso il nostro sito web e per utilizzare alcune delle sue caratteristiche. Molti morirono per la fede, come i martiri di Stublla, Binça, Vërnakolla e Terzijaj nel 1846-1848, che furono deportati con la forza in Turchia al fine di eliminare, senza successo, le tracce della fede cristiana in queste terre. Gonzales Balado, La gioia di darsi agli altri, Paoline, Milano 1980, pp. Mai nervosa, mai dolente, mai lamentevole, sempre orante o con la bocca o con il pensiero o con l’azione. Dobbiamo far sentire che le nostre proposte, i nostri inviti sono fatti con amore disinteressato e in funzione del rispetto della dignità dei popoli, di tutti i popoli ed in particolare dei più poveri  e bisognosi. Basta un solo elemento triste, rabbuiato, musone, a rovinare il clima e l’atmosfera della casa e il suo atteggiamento, estremamente egoistico, ricade sui cuori dei suoi cari. A sette anni iniziò a frequentare la scuola cattolica nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, dove ricevette la Comunione e la Cresima. Mille attenzioni, mille cure aveva Drane Bernaj Bojaxhiu per i propri figli, che amava di una tenerezza infinita. In questi versi sta il sale, quello che dà sapore alla realtà visibile, che dà la ragione a tutto ciò che è, quel sale che, insaporendo l’esistere, offre la chiave della saggezza e della sapienza. In Albania, a causa delle tante tragedie, guerre e soprusi che nei secoli si erano susseguiti, si era stabilito fra la popolazione un senso di solidarietà e accoglienza molto forte. Donava a tutti cibo e denaro, senza farlo notare, né vantarsi. Le ultime parole furono per la moglie Drane: <> spesso portava anche i suoi figli, ai quali insegnava: <>, nessun rumore, anche impercettibile, doveva essere udito in superficie, perché la carità d’amore non è fatta per essere applaudita da alcuno, neppure da chi ha ricevuto il beneficio. In questa occasione mi preme sottolineare come la nostra missione sia, per certi aspetti, simile a quella di Madre Teresa di Calcutta, sì perché anche noi siamo chiamati a curare degli ammalati gravi, siamo chiamati a donarci con vero amore per aiutare a guarire i grandi ammalati della nostra epoca che sono le istituzioni pubbliche ai  vari livelli, le grandi organizzazioni economico finanziarie, le grandi multinazionali e quelle organizzazioni di volontariato che hanno perso lo spirito del loro servizio.
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